Il cinema è uno spettacolo.
Anche quando è chiuso
Cosa c’è dietro lo schermo di un cinema? Cosa succede quando il sipario del teatro si chiude? Quante figure si muovono per far funzionare un evento?
Dietro alla magia di una serata al cinema e al teatro c’è una miriade di pulsanti, leve, cavi, carrucole e strane attrezzature. Un vero e proprio lavoro artigiano. Una visita nel cinema Duomo ancora vuoto, accompagnati da chi lo ha fatto funzionare per anni, è una continua scoperta.
Un lavoro da artigiani dal sangue freddo
La visita l’abbiamo fatta qualche giorno fa, guidati da Danilo, che per molti anni è stato colonna portante del cinema Duomo. Era la persona di riferimento quasi per tutto, dalle richieste al telefono alle mille magagne sul campo. Uno che del cinema teatro in centro a Rovigo conosce ogni angolo e qualsiasi attrezzatura in funzione (e non).
Dalla biglietteria, che scopriamo essere una piccola consolle, saliamo sul palco. La vera magia è nascosta dietro al sipario e alle tende, dove fa venire le vertigini la miriade di cavi, carrucole, leve, pulsanti, macchinari, mixer, prese di corrente, cavi, impianti che fanno funzionare un po’ tutto: dall’impianto audio ai microfoni, dai fari ai fondali, fino alle luci in sala.
Dietro al palcoscenico di un teatro
Dietro alla magia, insomma, ci sono artigiani che padroneggiano mille competenze. E che spesso si trovano a risolvere mille problemi in corsa. Magari con il pubblico in sala. Un sangue freddo da chirurgo in sala operatoria.
Oltre il palcoscenico c’è, banalmente, un piccolo labirinto di stanze e stanzine, camerini, scale. Su, su, fino ad arrivare in cima, dove un grande graticcio di legno tiene sospesi sulle teste degli attori i fondali, i fari, il grande schermo da calare quando si fa cinema.
La cabina di proiezione
Torniamo giù solo per risalire in un altro luogo magico, un altro laboratorio artigianale in cui nasce l’evento: la cabina del proiettore. E’ uno stanzino angusto, occupato quasi tutto da due enormi proiettori, di quelli a pellicola. E tutt’intorno un meraviglioso disordine di pezzi di pellicola, colla, attrezzi di vario genere.
Sparsa in giro nelle sale c’è la storia del cinema teatro Duomo, con le locandine degli ultimi spettacoli, quelle delle rassegne cinematografiche ancora appese, i cimeli ovunque.
Uno spazio della comunità
Cimeli di uno spazio che per decenni è stato non solo un luogo di eventi. Ma soprattutto uno spazio della comunità: non c’è rodigino che non lo abbia frequentato da bambino per il cinema per famiglie, poi da adolescente per le assemblee di istituto o i cineforum e infine da adulto per gli spettacoli, i festival, i saggi, gli incontri con l’autore e mille altre cose successe tra queste mura.
Abbiamo bene in mente che è questo che vorremmo che il cinema Duomo tornasse ad essere. Ma adesso abbiamo anche ben chiaro quante competenze e impegno serviranno per rendere possibile giorno per giorno questa magia.