Dria Paola e le donne della storia di Rovigo
L’attrice Dria Paola ha segnato la storia del cinema italiano. E’ stata allo stesso tempo una donna capace di uscire dagli schemi, con una carriera da diva a fianco di alcuni tra i più grandi registi e attori. Ma è stata anche una donna del suo tempo, in un’epoca in cui la società relegava le donne ai margini. Di lei abbiamo discusso domenica 29 settembre nell’evento “Diva. Omaggio a Dria Paola” con un parterre di ospiti.
La riscoperta della figura di Dria Paola
Promosso con il supporto della Fondazione Rovigo Cultura, “Diva” è stato prima di tutto un evento sulle donne legate alla storia di Rovigo e a come sia possibile mantenerne viva la memoria.
Per allargare lo sguardo, quindi, prima della proiezione del film “La canzone dell’amore”, si sono confrontati ospiti con prospettive diverse, guidati nella chiacchierata da Francesco Casoni, responsabile comunicazione di Zico (l’impresa sociale che dal 2021 gestisce il cinema teatro Duomo).
A partire da Massimo M. Veronese e Luca Malin, ideatori e curatori della mostra su Dria Paola, che il cinema rodigino ospita da novembre 2023, sempre su iniziativa della Fondazione Rovigo Cultura.
“Il mio interesse verso l’attrice è nato dalla scoperta della sua figura in una piccola citazione all’interno di una mostra a Palazzo Roverella – racconta Veronese – Mi è sembrato inspiegabile che la sua città natale si fosse dimenticata di lei”. Il lavoro di ricerca compiuto dal giornalista con Luca Malin ha portato ad un evento pubblico ai giardini delle due torri, con la proiezione di spezzoni di film sui resti del castello di Rovigo, poi ad altre iniziative, fino alla mostra.
Rosanna Beccari, docente e autrice della pubblicazione “Itinerario di genere a Rovigo”, ha invece offerto uno sguardo su come valorizzare la storia e la memoria delle figure femminili di Rovigo sia un lavoro stratificato e in continua evoluzione. Il suo libro, infatti, è solo l’ultima tappa di un percorso iniziato come ricerca e proseguito in molte forme: attività con gli studenti, tour ciclistici in città, creazione di un sito, apposizione di QR code.
“La grande sfida della toponomastica femminile è riportare alla luce e mantenere viva e popolare una memoria che è patrimonio di tutti – spiega Beccari – . Ricordare anche le protagoniste della storia è un presupposto indispensabile verso una società veramente inclusiva e paritaria”.
A Valeria Cittadin, primo sindaco donna della città di Rovigo, la chiusura con un commento su come le istituzioni possono contribuire a questa opera. “Mi ha colpito il fatto che perfino una donna come Dria Paola abbia scelto di ritirarsi per dedicarsi alla famigia – dice – Segno di un’epoca in cui alle donne non era concesso spazio. Oggi, per fortuna, le cose stanno cambiando, come dimostra la presenza sempre più femminile in ruoli importanti della nostra città”.
“Abbiamo scelto di promuovere questo evento con una provocatoria incursione alla Mostra del cinema di Venezia – racconta Casoni – Volevamo far uscire Dria Paola dalla mostra e dalla sua città, portarla per strada e tra le persone. Per dire che la memoria non è qualcosa che si conserva in uno spazio, ma che va mantenuta viva costantemente, come testimoniano le esperienze raccontate qui”.
Un momento prezioso anche per la possibilità di dividere il palco con Emilio Casalini, conduttore tv che ama occuparsi di esperienze di “rigenerazione” dal basso e di comunità attive. Non grandi opere, ma piccole opere nate dall’attivarsi di cittadini qualunque, che inventano modi creativi per far rinascere e i vivere i luoghi a cui sono legati.