“Neomutualismo”: dialogo con Paolo Venturi e Flaviano Zandonai
Come sta evolvendo il welfare italiano dopo la pandemia?
Come cambia l’agire delle cooperative sociali, delle associazioni e del Terzo settore?
Quali nuovi apprendimenti abbiamo per riorientare l’agire degli enti non profit?
Un dialogo con due tra i più noti e illustri osservatori del terzo settore, per immaginare e costruire il futuro del welfare.
Promosso da CCS, Caritas diocesana di Adria e Rovigo, Centro servizi volontariato di Padova e Rovigo, Confcooperative Federsolidarietà Rovigo e Veneto e Zico.
ORARI
MERCOLEDI’ 8 GIUGNO
ore 14:00
Ingresso gratuito
In una società che moltiplica le connessioni ma indebolisce i legami, è necessario individuare nuove forme d’integrazione capaci di generare valore e significati, in modalità aperte al contributo di attori diversi.
Dopo aver indagato nei loro libri precedenti i modelli organizzativi delle imprese ibride e la funzione coesiva della dimensione di luogo, gli autori introducono ora un nuovo – radicale – livello di analisi e di azione: il mutualismo. Rigenerato dalla crisi in atto, questo meccanismo può rappresentare la chiave per ricombinare le tradizionali forme di creazione del valore: redistribuzione pubblica, scambi di mercato e relazioni di reciprocità. S
ull’onda di un nuovo attivismo e di profonde trasformazioni sociali, il neomutualismo non agisce oggi per costruire nicchie al riparo dai fallimenti dello Stato e del mercato ma per generare impatto sociale, partendo dalle principali trasformazioni socio-tecnologiche e aprendo alla politica e all’economia la possibilità di rifondarsi intorno alla comunità.
Per rispondere a questa sfida l’innovazione da sola non basta: occorre abilitare processi e investimenti che incentivino co-progettazione e co-produzione, dando vita a un’economia consortile in grado di favorire la nascita di nuove startup ibride, portatrici di un mindset digitale, orientato alla trasformazione e rigenerazione sociale.