Riaprire il cinema teatro e far reincontrare la gente
Sul Gazzettino di Rovigo del 10 aprile 2022 è uscita un’ampia e bella pagina sulla situazione dei cinema in città (e non solo), curata dall’ottimo Nicola Astolfi: dati, ma anche strategie e riflessioni sul futuro dei cinema.
In quel contesto trova spazio anche il progetto di riapertura del cinema teatro Duomo, nato su impulso della Fondazione Rovigo Cultura e preso in gestione da Zico. E soprattutto la sfida che sta provando a realizzare. Ne riportiamo alcuni stralci, rinviando per l’intervista completa all’edizione digitale del giornale.
Nel riaprire il cinema teatro Duomo quali sono state le maggiori difficoltà?
La prima difficoltà è stata dover partire quasi da zero. La sala del Duomo ha una solida esperienza di rassegne teatrali (…). Ma l’attività cinematografica era ferma da quindici anni e in generale in centro storico mancava da una dozzina di anni. Fortunatamente questa assenza ha creato anche grande interesse attorno alla riapertura e ci ha consentito di raggiungere presto un pubblico fedele ed entusiasta, che ci sostiene come si supporta una “buona causa”.
Naturalmente anche la pandemia ha fatto sentire i suoi effetti (…). Tuttavia, abbiamo l’impressione che proprio le chiusure e l’isolamento di questi anni abbiano fatto tornare a molti la voglia di uscire di casa e stare insieme. Nel teatro questo è evidente dalla grande partecipazione a qualsiasi rappresentazione di qualità.
C’è più soddisfazione nel rivedere la gente comprare biglietti, o nel pensare che si sta recuperando l’abitudine a ritrovarsi in platea?
Noi volevamo soprattutto proporre un luogo di “socialità”, un posto in cui ritrovarsi tra persone. Ci sembra che finora il cinema abbia risposto al bisogno di una certa fascia di popolazione, in cerca di un luogo nel cuore vivo della città, comodo da raggiungere, circondato da locali e negozi, in un contesto dove è piacevole passeggiare. (…) Uno dei più bei commenti ricevuti è stato: “Qui è come essere a casa, ma meglio”.
Quando arriverà l’estate (…) sono previste nuove iniziative per “dialogare” con la città?
(…) Fino a metà giugno la sala continuerà ad ospitare eventi, in genere legati al Maggio Rodigino e ai festival della città. (…)
I mesi estivi non saranno comunque una pausa: li sfrutteremo per lavorare alla programmazione autunnale, per la quale vogliamo alzare ulteriormente l’asticella della qualità e della partecipazione della città.
Per le nuove generazioni e per un rapporto tra cinema e scuole ci sono già progetti?
Stiamo già sperimentando collaborazioni con le scuole, sia ospitando assemblee ed eventi, sia proponendo progetti di educazione alla visione, laboratori ed esperienze sul campo per apprendere come funziona il mondo del cinema.
Questo come primo assaggio di un percorso che vorremmo fare con le nuove generazioni, per offrire loro non solo film di loro interesse, ma soprattutto uno spazio in cui possano incontrarsi, conoscersi e – perché no? – esprimere attivamente la loro creatività.
(Questa ultima domanda non è presente nell’intervista pubblicata per ragioni di spazio. Ma l’abbiamo inserita comunque, poiché è un tema a cui teniamo molto)
Le foto in questo articolo: l’inaugurazione del cinema teatro Duomo l’11 novembre 2021; il primo evento per i ragazzi con “Space Jam” e l’asd Rhodigium Basket; la première di “Po” di Andrea Segre e Gian Antonio Stella; la presentazione di “Drive my car” curata da Valentina Guglielmo e Mattia Signorini; in apertura Valentina Guglielmo, direttrice artistica, con Beatrice Damiani, progettista, e Francesco Casoni, comunicatore.